Risale al 3 Marzo di quest’anno il comunicato stampa pubblicato nel sito internet della Coldiretti (Confederazione italiana coltivatori diretti) che riporta la problematica della crisi idrica e le conseguenze ad essa legate. Circa trecentomila aziende agricole, in seguito alla diminuzione delle precipitazioni dell’ultimo anno, affrontano con una crescente difficoltà l’emergenza della siccità. Una questione giunta anche nelle stanze del Governo e che preoccupa l’intera economia del Paese: tale situazione non riguarderebbe solo la produzione delle colture della nostra dieta, ma anche quella degli alimenti utili per l’alimentazione degli animali da allevamento.

A parlare con noi sono stati due giovani imprenditori, entrambi rappresentanti legali di due aziende agricole della provincia perugina. Lorenzo Montagnoli e Paolo Castagni, classe 2000, ci raccontano come viene affrontata la crisi idrica ed ambientale nelle loro attività. Lorenzo è rappresentante dell’azienda agricola San Benedetto che si occupa delle coltivazioni di cereali e tabacco. Paolo, invece, è portavoce dell’ azienda di famiglia che si occupa di allevamento di suini, dei quali i prodotti sono poi destinati alla vendita al dettaglio nei mercati locali. Entrambi hanno esposto la loro preoccupazione circa la difficoltà, negli ultimi mesi, nell’approviggionamento delle acque necessarie alla coltivazione.

Lorenzo ricorda che, a causa del recente cambiamento climatico, le colture bisognose di acqua hanno subito gravi disagi, come nel caso della tabacchicoltura. Le piantine di tabacco, infatti, necessitano di una buona quantità di acqua per la loro crescita e, dunque, una scarsa quantità di risorse idriche aumenterebbe i costi di produzione. Le riserve di acqua, aggiunge Paolo, sono fondamentali anche per la crescita di erbe e frutta necessarie, per il nutrimento degli animali. Per questo motivo, con l’insufficenza di acque torrenziali, è necessario procurarsi autonomamente le risorse d’acqua per la produzione dei prodotti sopracitati. Si tratta di una crisi già in atto, ma che ha iniziato a rendersi più evidente dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

I due ragazzi, inoltre, chiariscono che le loro aziende si impegnano quotidianamente ad agire in linea con la sostenibilità ambientale. Lorenzo spiega che la sua azienda utilizza il metodo dell’agricoltura integrata che consiste nell’avvicendarsi delle colture graminacee, leguminose o da rinnovo così da ridurre le concimazioni chimiche. Oltre a questo tipo di agricoltura, vi è la cosidetta agricoltura 4.0, in voga soprattutto negli ultimi anni. Questa cerca di sfruttare una serie di tecnologie innovative per giungere ad una soluzione sempre più sostenibile per l’ambiente: essa non solo tende a ridurre l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici, nocivi per l’ecosistema, ma anche il gasolio delle macchine agricole . Un altro problema che grava notevolmente sulle aziende è l’elevato costo energetico: uno dei metodi da loro adottati, ricordano i due ragazzi, per ridurne la spesa è l’installazione di pannelli fotovoltaici. Questi, composti da pannelli in silicio, sfruttano le radiazioni solari e producono elettricità: questa è utile per le attività di essiccazione, di lavorazione e di trasporto.

In un momento di notevole difficoltà lo Stato dovrà cercare, cerca e ha già cercato di arginare tale situazione, fornendo sussidi in denaro alle imprese, già in seguito all’emergenza Covid. I fondi, una volta giunti alla regione, vengono distribuiti alle singole aziende che li utilizzeranno per nuove tecniche e migliorie.