Al centro del Bando Nazionale “Città che legge”, promosso dal Cepell, centro per il libro e la lettura interno al Ministero della Cultura e dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), sono posti come obiettivi principali la riscoperta e valorizzazione della lettura. Il Comune di Acquasparta (TR) ha il vanto di aver vinto il premio maggiore per il suo status di città con un numero inferiore a 5000 abitanti e per oltre un anno ha promosso ed organizzato decine di appuntamenti dedicati alla promozione letteraria ed editoriale e nel prossimo mese di marzo 2024 si avvierà alla conclusione di questo lungo ed importante periodo di attività.

Per la vittoria del bando il Comune si è avvalso della collaborazione di alcune realtà locali, prima fra tutte l’Associazione Bottegart, Bottega Artigiana della Creatività e dei Diritti Umani, che opera sul territorio regionale, ed in particolare nell’ambito n.10, nel settore della promozione sociale attraverso le forme d’arte da oltre un decennio. Per la propria parte Bottegart ha curato la proposta progettuale attraverso Fabiola Bernardini, già direttrice della Biblioteca comunale di Todi, professionista ed esperta del settore socia e Vice Presidente dell’associazione BottegArt; anche grazie alle azioni proposte della Bottega, il contributo di idee è risultato determinante per la vittoria del bando. Per la realizzazione degli appuntamenti articolatisi poi durante tutto l’anno e per la piena riuscita di ogni evento, “Città che Legge” ha giustamente coinvolto anche la Pro Loco di Acquasparta a cui si deve l’importante ruolo di promozione sul territorio e spesso di ente promotrice di alcuni degli appuntamenti del fitto calendario cittadino relativo anche alle proposte legate alla lettura.

In occasione della vicina scadenza di “Città che legge”, Paolo Antonio Manetti, insegnante di musica, animatore culturale, fondatore e Presidente di BottegArt, ci espone alcune riflessioni sul rapporto della società odierna con la lettura. Come ricorda l’Istat, cresce l’offerta dei libri ma diminuisce il numero dei lettori. Per quanto riguarda la fascia adulta, quest’ultima predilige sempre meno la lettura durante
il tempo libero e, in casi eccezionali, si tratta di libri provenienti da marchi di case editrici famose. La pratica sporadica della lettura da parte dei “più grandi”- la cosiddetta fascia over 40- non è sicuramente un buon modello per i “più piccoli”. Un argomento ostile da trattare, ma sicuramente da approfondire.
Per i bambini della fascia di anni 0-3 è fondamentale effettuare la lettura, a voce alta, di libri appartenenti a collane specifiche e a loro adatte. Come ricorda Manetti, si tratta di una letteratura congeniale all’età puerile, una selezione che si arricchisce nel tempo e che sa stare al passo con i mutamenti sociali. La
crescita del bambino, e ragazzo poi, sarà accompagnata da un genere ad hoc, pensato appositamente al suo modo di rapportarsi con il mondo. Questo fa sì che il giovane lettore possa avvicinarsi alla lettura con un approccio più personalizzato, rispetto alle tradizionali – e spesso odiati- antologie scolastiche. Si giungerà, in seguito, ad una fase “matura” nella quale i grandi classici potranno essere compresi e capiti. Straordinariamente ed in controcorrente con l’evoluzione tecnologica, pare che la generazione Z stia rivalutando il libro fisico – accompagnato da altre riscoperte di quest’epoca di oggetti che sembravano essere passati di moda come i vinili- a discapito degli e- book digitali. L’imput partirebbe dagli stessi social media che, negli ultimi tempi, promuovono questo ritorno anomalo alla lettura di un testo fisico. Il fenomeno di cui si parla è quello dei booktoker, ovvero influencers o creators che forniscono suggerimenti ai loro followers su libri da leggere, creando un forte impatto sui giovanissimi. Questa rivoluzione in contro tendenza risiede, probabilmente, nella volontà di ritornare alla sensazione tattile e visiva di ciò che si legge, spesso limitato da uno schermo. Infatti toccare con mano un libro, sfogliarlo e leggere le prime pagine sono le fasi iniziali per la selezione della nostra lettura, pratiche negate se si utilizza un e- book. Insomma, acquistare un libro fisico significa viverlo in pieno, magari realizzando qualche annotazione di
riflessioni, sparsa su qualche pagina. Un’inversione di marcia per far sì che il libro non sia più oggetto d’arredo fisico per le nostre librerie, ma un tassello della nostra esistenza. Si coglie l’occasione per ricordare il prossimo appuntamento di iniziativa editoriale, firmato Bottegart, con @Dio, al secolo Alessandro Paolucci, sabato 2 marzo 2024 presso la Sala del Trono del Palazzo Cesi con cui si dialogherà sulle sue due ultime fatiche pubblicate da Il Saggiatore.