Taglio di capelli a caschetto biondo, camicia abbinata ad una giacca taglio slim ed uno stile inconfondibile: questo è Blond, nome d’arte di David Conti. La sua fama da disk jokey alternativo si potrebbe definire “Blondmania“, che negli ultimi mesi sta vivendo la sua massima diffusione. Blond è animatore di serate in cui il groove degli anni sessanta e settanta sono i protagonisti, uniti alla musica house degli anni novanta, al rock internazionale ed alla italo disco. Di questo è complice la sua cultura musicale inglese: dai Beatles al genere rock glam anni settanta, per poi arrivare al gruppo Rem. Generi musicali e sottogeneri che si mescolano, diversi tra di loro, ma capaci di creare una notevole atmosfera tale da coinvolgere tutto l’uditorio. Insomma, un clima che unisca la frivolezza di un locale da ballo, come il noto Piper club romano, l’adrenalina tipica di un concerto come quelli di Bruce Springsteen o degli ACDC e la spensieratezza di un brano di Alan Sorrenti.

Blond spiega, infatti, che la sua peculiarità è quella di essere un innovatore nel mondo musicale rispetto al resto dei musicisti attuali. Questi ultimi utilizzano supporti digitali, molto più agevoli e semplici rispetto ai vinili: essi richiedono una significativa cura a causa del materiale di cui sono costituiti (i dischi infatti sono sottoposti ad una serie di fasi di lavorazione che esigono tecnica e precisione) ed hanno un alto costo sul mercato. Il vinile, ovvero il noto disco 45 giri, contiene un solo brano ed in unico lato: ciò comporta che il dj sia in grado di cambiare il brano al momento giusto e, dunque, il disco. Blond aggiunge che per un dj set di due ore, si necessitano almeno 60 dischi, in quanto ogni brano dura 2 minuti.

Blond è portatore di una musica di “nicchia” per la modalità con cui questa viene realizzata, ma allo stesso tempo è apprezzata dal pubblico di ogni età. Il fine delle sue serate, ricorda il dj, è quello di portare allegria tra tutti i suoi ascoltatori, utilizzando brani del repertorio musicale italiano ed internazionale di artisti, a suo parere, intramontabili (ad esempio, Raffaella Carrà, Donatella Rettore, Loredana Bertè, I ricchi e poveri, i Rolling Stones e molti altri).

L’attività musicale di Blond inizia intorno al 2015, nelle serate in compagnia tra amici; inizierà a diventare una vera e propria passione durante il lockdown del 2020. Grazie alle dirette sui social, il dj inizia ad acquisire sempre maggior notorietà, perfino sul territorio nazionale.

Durante la nostra chiacchierata, Blond ricorda l’imminente apertura del Baravai, a cui lui stesso parteciperà. Si tratta di un festival musicale nel suggestivo anfiteatro romano di Terni e che si presenta come una “fucina di artisti” giovani e competenti. Esso raccoglie una varietà notevole di musicisti emergenti, ma non solo. Saranno ospiti personaggi anche già affermati, come Nino Frassica, Elio e Le Storie Tese e Valerio Aprea. Una stagione estiva piena di eventi, organizzati dal gruppo Letz e supportati dal Fat Art Club: una squadra che ha saputo sfruttare le peculiarità della città e che fa dell’originalità la sua cifra significativa.