Una stagione da montagne russe per il Perugia Calcio. Tra esoneri e ritorni, il Grifo ha vissuto giorni turbolenti, rialzandosi e ricadendo, stentando e sbuffando. Eppure, sempre lì a lottare, imperterrito.

Forse ci eravamo abituati fin troppo bene, alla guida sapiente di Massimiliano Alvini. Il tecnico di Fucecchio nella passata annata aveva sollevato gli animi di una squadra che aveva vissuto appena un anno di purgatorio in Serie C. Compiendo un miracolo sportivo, aveva raggiunto i playoff per il sogno massima serie, salvo poi scontrarsi con il Brescia (e con un fiume di polemiche arbitrali). Grazie alle reti di De Luca, alla regia di Burrai, a una difesa chiusa a doppia mandata. Il Curi era un fortino: contro le future neopromosse Lecce, Cremonese e Monza nessuna sconfitta.

Proprio dai grigiorossi poi la chiamata per allenare in Serie A per Alvini. Impossibile dire di no: tanti partono, pochi restano. Viene chiamato Fabrizio Castori, uno che di promozioni se ne intende. il tecnico di San Severino marche cerca una squadra a sua immagine e somiglianza, che sappia sviluppare un gioco in verticale. L’inizio non è dei migliori, con una sconfitta a Palermo e un insipido 0-0 contro il Parma. I nuovi acquisti non ingranano: Samuele Di Carmine sembra lontano parente del bomber conosciuto cinque anni prima. Gregorio Luperini sembra peccare in qualità. Tiago Casasola sembra essere il lontano parente del terzino che faceva il brutto e il cattivo tempo a Salerno. Il guardiano Stefano Gori è protagonista di svariate incertezze.

Fatale la sentissima stracittadina regionale contro la Ternana al liberati, 18 settembre 2022. Di sarmine fallisce il rigore e consegna la vittoria ai neroverdi, grazie a un sigillo del fantastista esotico Anthony Partipilo. Il capolinea per Castori, frettolosamente esonerato dal focoso Massimiliano Santopadre, vittima di numerose contestazioni della curva. Al suo posto l’ambizioso Silvio Baldini, spirito infuocato che ha riportato il Palermo in cadetteria. Dopo voli pindarici e ambiziosi, l’allenatore deve fare i duri conti con la realtà. Tre sconfitte su tre, con il baratro toccato nella sfida interna perduta per 1-3 contro il Pisa. Nemmeno il tempo di sedersi in panchina che rassegna le dimissioni: Castori fa ritorno a Perugia.

Da quel momento, nella testa dei giocatori scatta qualcosa. Una molla che fa indossare il manto del Grifo. Una nuova veste più battagliera, quando la tecnica non è sufficiente. Si comincia con il strepitoso 2-3 sul campo della Reggina di Filippo Inzaghi, lanciata nella corsa promozione. Altro successo di prestigio, 1-0 sul Genoa appena sceso dalla massima serie. Tra su e giù, i biancorossi chiudono il proprio 2022 con sei punti guadagnati sulle concorrenti Venezia e Benevento.

Il calciomercato porta in dote dei “ragazzini“, come li chiamerebbe Castori. Come la punta Emmanuel Ekong dall’Empoli e Damiano Cancellieri dal Monterosi. Fanno le valigie invece due attaccanti: l’esperto Federico Melchiorri, dirottato in C all’Ancona, e Luca Strizzolo, direzione Modena.

Un inizio annata tra esaltazione e ricadute. Come le due sconfitte consecutive patite a Pisa e Trento, contro il sorprendente Sudtirol. Indimenticabile, però, il 3-0 rifilato alla ternana il 18 febbraio scorso. il Grifo è lì, a vivacchiare appena sopra la zona playout. In attesa di recuperare il match contro la Reggina, saltato a causa del recente sisma che ha colpito l’Umbria. Filippo Inzaghi negli ultimi due anni è una vittima eccellente: 2 vittorie su 2 negli ultimi confronti.

Una cosa è certa.: il Perugia è tornato ad indossare l’abito combattivo che sembrava aver riposto nel’armadio. Pronto a rispondere al coro: “Dai dai dai, Perugia vincerà! Dai dai dai, il Grifo vincerà“!