«Un’ottima esperienza di condivisione per tutti coloro che sono interessati all’arte ed ad ogni sua forma ».

Sono queste le parole usate dal direttore artistico di Cavour Art FestivalCantiere di voci urbane – Prove tecniche di trasmissione (https://www.cavourart.it/) Franco Profili e dalla fotografa Laura Priami per descrivere l’apertura di luoghi privati nel centro storico ternano utilizzati come spazi d’esposizione. Laboratori d’artista, chiese, palazzi e case si trasformano, durante il festival, in mostre diffuse nella città, pronte ad accogliere i visitatori.

L’idea originale e “vincente” di aprire luoghi privati nasce per esigenze pratiche legate alla scarsità di fondi per l’esposizione di opere, ma è anche indice della modalità con cui Profili – il quale riveste anche il ruolo di curatore dell’iniziativa insieme alla critica d’arte Isabella Cruciani- opera nel mondo dell’arte da quarant’anni. Il direttore del festival, infatti, rivela che mostrare curiosità verso qualsiasi cosa un artista produca, a partire dai lavori sorti nella sua bottega, è fondamentale per conoscere appieno il suo modus operandi.

La novità presentata in Cavour Art Festival ha permesso di registrare un elevato numero di presenze: il pubblico che finora ha partecipato a questo tipo di mostre non è solo quello locale, ma anche proveniente dalle regioni limitrofe di Lazio e Toscana.

Il primo luogo privato ad aprire le proprie porte è stato l’atelier dell’artista Andrea Messi ed a seguire la casa di Sconocchia che ha ospitato la mostra del fotografo ternano Nicola Severino. Successivamente, Cavour Art ha permesso le visite presso casa Babocci con Porta romana, porta romana bella, palazzo Alberici che ospita nel cortile sculture di Francesco Rosati (Cesco Rosa) e due mostre: la prima della ternana Valentina Angeli e del perugino Karpüseeler e la seconda di Temistocle Astorri, situata nella falegnameria collegata al palazzo.

Seguono poi casa Paparoni in cui sono presenti opere di artisti della seconda metà del Novecento e dello stesso autore, le mostre presso casa Binci (circa 100 visitatori) e casa Di Anselmo (circa 700 visitatori) caratterizzata da uno stile tradizionale. Sarà la volta di casa I Franchini che ospita 5 fotografie di Priami, quattro opere in vetro di Profili ed oltre 70 opere di pezzi d’autore raccolti in un anno e mezzo ed, in seguito, casa Angeletti (Lo Zoo di Simona) ricca di opere della stessa artista ed originali di collezione.

Il successo inaspettato di questa iniziativa – ed in generale dello stesso festival – è il sintomo di una comunità desiderosa di voler assaporare in toto il clima di Cavour Art che dopo tredici anni ritorna a vivere a Terni, in una forma diversa rispetto alle edizioni precedenti. Il festival si teneva nei primi giorni di settembre, – ricorda Profili – in un’atmosfera che sembrava negare l’imminente arrivo dell’autunno e che permetteva un enorme afflusso di pubblico presso via Cavour, luogo di esposizione degli artisti e di esibizione per musicisti emergenti.

Allo stesso tempo, però, l’atteggiamento dimostrato dall’inaspettata approvazione di Cavour Art sembrerebbe essere il segno della necessità dell’essere umano di far esperienza dell’arte – sia essa la pittura, la scultura, la fotografia, la letteratura, il teatro e la musica – in grado di sublimare, anche se per poco tempo, fragilità ed amarezze dell’uomo.

Foto di copertina: Laura Priami