Filippo, il principe Atepu e il drago” è un racconto per l’infanzia ispirato alla storia degli Umbri-Naharki: racconta la storia di un bambino, che dopo aver ritrovato una strana statuetta nel suo giardino, si trova a vivere un’emozionante avventura tra sogno e realtà.

Un viaggio indietro nel tempo, in un’epoca così remota della quale oggi sembra essersi persa la memoria.

Nel suo viaggio incontra un altro bambino come lui, che si rivela essere Atepu, principe di Ur Aital e del popolo degli Umbri Naharki.

Atepu gli chiede aiuto per salvare Ur Aital e il suo popolo, quello dei Naharki, da un misterioso pericolo.

In cammino verso le “montagne sacre” del suo popolo, giungono a una fonte nella quale evocano il drago, che simboleggia il Thyrus, il “serpente alato” la chimera metà serpente e metà drago simbolo della città di Terni.

Il Thyrus, a lungo ritenuto un’allegoria della malaria, oggi da molti studiosi è considerato un’eredità della cultura degli Umbri Naharki e dei culti pagani che professavano, e tra le ipotesi c’è quella che nell’iconografia originaria il Thyrus fosse rappresentato come un’oca stilizzata, simbolo del culto della Dea Madre officiato sia dagli Etruschi che dagli antichi Umbri del VII sec. A.C.

Il drago, emerso da una roccia, si trova ad ingaggiare sopra la “montagna sacra” che possiamo identificare nel Monte Torremaggiore, una furiosa battaglia con una Lupa, probabilmente simbolo di Roma e della sua cultura: il drago avrà la meglio, e al risveglio Filippo, incerto se aver sognato o aver vissuto tutto questo davvero, avrà chiara qual è la sua missione: salvare dall’oblio il popolo degli Umbri-Naharki e la sua cultura, raccontandone la storia.

Il “grande pericolo” che minacciava il popolo di Atepu era quello di essere dimenticato per sempre dalla storia e dagli odierni abitanti dell’Umbria.

Un racconto che vuole avvicinare i più piccoli alla storia locale, che affonda le radici in tempi antichissimi e alla coscienza storica, e sviluppare in loro il “sentimento della natura”, l’attenzione, il rispetto e la curiosità verso il territorio umbro e il suo ricco patrimonio naturale. Nelle illustrazioni, è possibile riconoscere la rappresentazione delle montagne che dominano l’Umbria meridionale, dal Monte Spergolate al Monte Torremaggiore.

La narrazione è intrecciata di elementi simbolici che rimandano, come una caccia al tesoro, alla cultura degli antichi umbri, dalla statuetta trovata da Filippo che rappresenta il “guerriero furore di luce” allo “scettro dei principi” impugnato da Atepu, dal cippo carsulano che i due bambini sorvolano in groppa al drago, dalla statuetta del guerriero a cavallo alle montagne sacre degli antichi umbri.

Un racconto breve, utilissimo a stimolare sia la curiosità dei bambini verso una parte di storia centrale per l’identità locale, da molti anni dimenticata e assente dai programmi scolastici, sia la coscienza ecologica e l’attenzione all’ambiente nel quale vivono.

Con questo libro l’autrice Federica Padella mette assieme due dei suoi grandi interessi: la letteratura per l’infanzia, alla quale si è appassionata dopo la nascita dei suoi figli, e la storia e l’identità locale, e propone un lavoro molto interessante per appassionare i più giovani alla storia e all’identità locale dell’Umbria e della città di Terni.

Il libro è arricchito dalle suggestive illustrazioni di Consuelo Venturi, artista nata a Spoleto e attualmente residente a Terni, iscritta dal 2023 all’associazione Thyrus e che ha esposto in numerose mostre personali e collettive, compreso il Festival CavouArt che si è svolto a Terni in autunno.

Il critico d’arte Mario Salvo ha definito “iperrealista” il suo stile, che ritroviamo anche nelle pagine del libro, e che l’autrice sperimenta oggi sia attraverso la pittura tradizionale che attraverso la pittura digitale e la digital art.

L’autrice

Federica Padella è nata nel 1983 a San Severino Marche, è laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Perugia e lavora da dieci anni nel mondo del turismo. Con la nascita dei figli Francesco e Filippo ha iniziato a interessarsi di letteratura per l’infanzia.

Dal 2022 collabora come responsabile dell’organizzazione di eventi con l’associazione di promozione sociale Umru, che si occupa di ricerche e studi sulla storia e cultura della civiltà umbra.

Dagli incontri e dal lavoro nell’associazione è nata l’idea di avvicinare anche i più piccoli alla storia locale attraverso il racconto per conservarne la memoria, fondativa dell’identità cittadina e locale ancora oggi.