Luca e Matteo sono due ragazzi con una grande passione per l’informatica. Non hanno studiato, sono autodidatti. Luca ha imparato dopo migliaia di ore di tutorial a programmare, ma parliamoci chiaro, ha qualcosa in più rispetto alla media, è brillante, audace, paziente: di fronte alle difficoltà non si dispera, cerca la soluzione, respira a fondo, pensa. Matteo invece, è uno di quelli che tira fuori le idee, uno che quando si convince di una cosa farà di tutto per realizzarla. E’ la facciata del duo, è l’uomo delle pubbliche relazioni, è il commerciale, quello abile a districarsi fra le categorie di squali e conquistare la loro fiducia.
Stanno portando avanti un progetto ambizioso, uno di quelli che potrebbe cambiargli la vita, e non solo la loro, ma anche quella delle persone comuni che andranno ad utilizzare la loro tecnologia. Ora cercate di utilizzare la fantasia, e fate inventare ai ragazzi di questo articolo una qualunque cosa. Luca e Matteo non hanno i soldi per avviare un’attività ed i possibili finanziatori vogliono vedere dei risultati: solo ad allora elargiranno la somma promessa. Iniziano la loro prova con gli amici. Dopo un solo mese il prodotto che offrono risulta un successo. Tutti quelli che lo hanno utilizzato ne parlano bene, qualcuno addirittura, osa dire che è un prodotto migliore di quello dei brand più blasonati. Inizia a spargersi la voce, arrivano i primi clienti fuori dal giro di amici e conoscenze, arriva anche un agente della Guardia di Finanza. Luca e Matteo capiscono subito che non sarà la loro giornata fortunata. Nella maggior parte dei casi non hanno ricevuto soldi dagli apparecchi dati in prova, e solo gli amici più stretti hanno dato loro qualcosa in cambio. Ma quello che fanno risulta come una vendita al pubblico non autorizzata. La giornata finisce con verbale e sanzione amministrativa. I due allora vanno dalla commercialista, aprono una partita iva e chiedono in prestito una piccola somma ai genitori, affinché possano iniziare la produzione del prodotto. Dopo soli tre mesi gli ordini vanno bene, Luca e Matteo restituiscono tutti i soldi avuti in prestito. Si sentono fiduciosi e sanno che con un po’ di pazienza, i risultati non tarderanno ad arrivare. Di fatti, poco più avanti suona al campanello della loro abitazione la Asl. Hanno saputo che i ragazzi producono il loro prodotto nel garage: il locale non è a norma, non c’è un piano di evacuazione, ne quello anti incendio, ne un sacco di altre cose. I due tentano di spiegare che hanno appena finito di risanare un debito per avviare la produzione, e che intendono prendere un negozio con un piccolo sito produttivo non appena gli affari aumenteranno. Nulla di fatto. Stavolta la multa è salata e se vogliono continuare ad inseguire il loro sogno, i due devono adattarsi. Così, la coppia di neo imprenditori va in banca e chiede un finanziamento: dopo le loro firme, le firme dei rispettivi papà e l’ipoteca sull’abitazione, Luca e Matteo hanno il loro negozio con il piccolo sito produttivo. Fiduciosi nella crescita dell’attività, i due iniziano con la pubblicità, ma non vogliono sperperare i fondi atti alla produzione della loro tecnologia. Fanno volantinaggio per tutta la città. Il fato vuole che un ragazzino si divertite a raccogliere i loro volantini pubblicitari dalle cassette delle lettere a dai tergicristalli delle automobili, farne un grande mucchio e gettarli in mezzo alla strada provinciale. Ennesima multa per pubblicità illecita. In più, i volantini venivano distribuiti da un ragazzo che dopo la scuola, a tempo perso, si accontentava di un piccolo compenso: lavoratore in nero! Ispettorato del lavoro e ovviamente sanzione salata. Arriva la fine del trimestre, bisogna pagare la commercialista, l’iva, le tasse, l’affitto e i fornitori, che servendo un’azienda appena aperta, vogliono essere pagati in anticipo. Luca e Matteo hanno una bella quantità di ordini da evadere, ma non potendo acquistare le materie necessarie atte alla produzione, la catena va molto a rilento ed i clienti iniziano a lamentarsi. Ma i due sono audaci e lanciano un progetto kick-starter per raccogliere i fondi necessari. Si informano dalla commercialista per non avere sorprese e cercare di fare tutto in regola. Dopo un paio di mesi, la campagna ha pieno successo e la produzione del prodotto può finalmente ricominciare. Luca e Matteo possono tirare un sospiro di sollievo, stavano per rinunciare al loro progetto, ma la tenacia li ha tenuti a galla, fin quando… arriva una lettera autenticata: è l’Agenzia delle Entrate. Non si sa bene cosa sia successo, ma la loro campagna di raccolta fondi non è stata ritenuta trasparente, in quanto avvenuta tramite un’ azienda estera con sede in America.
Parlano subito con la commercialista la quale aveva garantito che potevano fare ciò che stavano facendo.
Dopo settimane di inferno e di mal chiarimenti, i due si ritrovano a passare per evasori e a dover corrispondere oltre la metà di quanto incassato all’erario dello Stato. Possiamo andare avanti all’infinito.
Luca e Paolo potrebbero assumere personale e ritrovarsi i sindacati alle porte dell’attività perché hanno licenziato un impiegato non produttivo. Potrebbero passare per sessisti perché non hanno assunto abbastanza donne nell’azienda. Potrebbero incorrere in un problema di causa di forza maggiore, che in un modo o nell’altro, l’assicurazione non risarcirà. Potrebbero chiudere definitivamente perché un altro ragazzino inciampa in terra, sbatte la testa sullo spigolo del gradino, e il gradino, viene ritenuto come non a norma. Insomma, Luca e Matteo ce la mettono tutta, hanno il prodotto giusto, le capacità giuste, l’intraprendenza e la forza di volontà per andare avanti. Ma alla fine restano la, inermi alla burocrazia, alle tasse, alle regole folli, al dare come se tutto fosse dovuto, senza ricevere nulla di più in cambio, che uno stipendio da dipendente, rischiando tutto quello che hanno. Perché credono nel loro sogno e faranno di tutto affinché possano realizzarlo. Dall’altra parte del mondo nel frattempo, ci sono Luke e Metthew: sono due ragazzi con una grande passione per l’informatica. Non hanno studiato, sono autodidatti. Luke ha imparato dopo migliaia di ore di tutorial a programmare, ma parliamoci chiaro, ha qualcosa in più rispetto alla media, è brillante, audace, paziente: di fronte alle difficoltà non si dispera, cerca la soluzione, respira a fondo, pensa. Matthew invece, è uno di quelli che tira fuori le idee, uno che quando si convince di una cosa farà di tutto per realizzarla. E’ la facciata del duo, è l’uomo delle pubbliche relazioni, è il commerciale, quello abile a districarsi fra le categorie di squali e conquistare la loro fiducia. Stanno portando avanti un progetto ambizioso, uno di quelli che potrebbe cambiargli la vita, e non solo la loro, ma anche quella delle persone comuni che andranno ad utilizzare la loro tecnologia. Partecipano ad un concorso tecnologico a New York. Vincono il primo premio: 200.000 dollari da investire nella loro attività, esentasse! Luke e Matthew acquistano un negozio con un piccolo sito produttivo: ci sono dei lavori da fare, ma li eseguiranno quando ne avranno la possibilità: nessuno chiude per una mattonella fuori squadro in America. Per i primi tre anni ricevono sgravi fiscali e, se assumono personale all’interno della contea, avranno ulteriori vantaggi economici. Lanciano la loro campagna Kick-starter: i clienti sono impazziti per il loro prodotto. Le grandi aziende li notano: in pochi raccolgono quelle somme in così poco tempo. Arrivano anche le multinazionali tecnologiche: vogliono ciò che Luke e Matthew hanno da offrire, vogliono la loro azienda e il loro apporto intellettuale. Luke e Matthew, da fondatori, diventano soci della loro stessa azienda. Non hanno più talento di Luca e Paolo, ne più passione o voglia di farcela. Sono semplicemente nati in un Paese, dove un africano di colore può ambire a fare il Presidente, dove se hai i voti migliori ma non i soldi, puoi ottenere una borsa di studio alla Columbia, dove se sei realmente capace le persone ti reputano un vincente, compreso il tuo titolare che ti porterà in vetta con lui affinché tu possa accrescere il suo patrimonio e dove non avrai un parassita socio di maggioranza, che puntualmente ogni trimestre, ti chiederà di versare una somma di denaro che sperpererà in non si sa quali attività, donandoti servizi pubblici scadenti e strumenti di informazione da fare invidia ai migliori clown del circo. Potete capire la metafora di ciò che vi è stato raccontato, oppure, potete continuare a lavorare come i servi della gleba e dare i vostri sesterzi alle guardie dell’impero. In troppe occasioni, la fortuna, è una questione geografica. Così fu scritto da Jacopo Andrea Fagioli.