Alla fine del periodo primaverile e per tutto quello estivo, le graminacee rilasciano i loro semi chiamati in gergo “forasacchi”. Con questo termine si vanno ad indicare tutte quelle infruttescenze tipiche delle graminacee con una morfologia affusolata o lanceolata, di cui specie più diffusa in particolare è l’avena selvatica o Avena fatua. Il forasacco ricopre un fattore di pericolo molto allarmante per i cani (molto raramente per i gatti) per il semplice motivo che si trovano ovunque (parchi, giardini, boschi). Questo piccolo fiore di graminacea è dannoso perché il cane può essere contaminato anche solo giocando innocuamente nell’erba alta, dato la forma affusolata che permette alla pianta di entrare nelle fessure naturali del cane come naso o orecchie, ma anche da piccole ferite interdigitali. Il corpo estraneo una volta entrato a contatto con dell’animale si addentra sempre più in profondità nel foro (grazie alla sua forma e alla fisionomia della peluria delle foglie ricoprenti il fiore) creando irritazioni, pus e dolore. I sintomi sono immediati e dopo poco il cane inizierà a reagire sulla zona interessata e in particolar modo se è nell’orecchio, poichè inizierà a scuotere la testa mentre se è nel naso inizierà a starnutire con comuni fuoriuscite di sangue. A lungo andare i sintomi possono intensificarsi con irritazioni ben evidenti, otiti e rigonfiamenti anomali nei tessuti limitrofi all’infezione. Il consiglio più sincero è quello di avvertire il proprio veterinario di fiducia già dai primi allarmi e se si vuole prevenire il problema per i cani a pelo lungo è opportuno toelettare nelle zone soggette quali orecchie e zampe.